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      Aida劇本

       Lindex 2008-05-24
      Aida劇本
      作者: deco   發(fā)表日期: 2006-08-31 17:16


      Giuseppe Verdi
      (1813 - 1901)

      The Operas of Giuseppe Verdi

      "Aida"


      Opera in quattro atti

      Musica di Giuseppe Verdi

      Libretto di Antonio Ghislazoni

      Cast: Aida, soprano (Schiava etiope)
      Radamès, tenore (Capitano della guardie)
      Amneris, mezzo-soprano
      Amonasro, baritono (Re d‘Etiopia e padre d‘Aida)
      Ramfis, basso (Capo dei Sacerdoti)
      Il Re, basso (Padre d‘Amneris)
      Sacerdotessa, soprano
      Un messaggero, tenore

      Sacerdoti, Sacerdotesse, Ministri, Soldati, Capitani,
      Schiavi e Prigioneri etiopi, Popolo egizio ecc.

      Atto I: Scena I, Scena II

      Atto II: Scena I, Scena II

      Atto III

      Atto IV: Scena I, Scena II



      ATTO I

      SCENA I                             Scena I, Scena II                         (Atto I)


      Sala nel palazzo del Re a Menfi


      (A destre e a sinistra, una colonnata con statue e arbusti in fiore.
      Grande porta nel fondo, da cui si scorgono i templi,
      i palazzi di Menfi e le Piramidi)

      (Radamès e Ramfis)



      RAMFIS
      Sì: corre voce che l‘Etiope ardisca
      Sfidarci ancora, e del Nilo la valle
      E Tebe minacciar. Fra breve un messo
      Recherà il ver.

      RADAMÉS
      La sacra
      Iside consultasti?

      RAMFIS
      Ella ha nomato
      Dell‘Egizie falangi
      Il condottier supremo.

      RADAMÉS
      Oh lui felice!

      RAMFIS
      (con intenzione, fissando Radamès)
      Giovane e prode è desso. Ora del Nume
      Reco i decreti al Re.
      (Esce.)

      RADAMÉS
      Se quel guerrier
      Io fossi! se il mio sogno
      S‘a(chǎn)vverasse!... Un esercito di prodi
      Da me guidato... e la vittoria... e il plauso
      Di Menfi tutta! E a te, mia dolce Aida,
      Tornar di lauri cinto...
      Dirti: per te ho pugnato, per to ho vinto!
      Celeste Aida, forma divina.
      Mistico serto di luce e fior,
      Del mio pensiero tu sei regina,
      Tu di mia vita sei lo splendor.
      Il tuo bel cielo vorrei redarti,
      Le dolci brezze del patrio suol;
      Un regal serta sul crin posarti,
      Ergerti un trono vicino al sol.
      Celeste Aida, forma divina,
      Mistico raggio di luce e fior, ecc.

      (Entra Amneris)

      AMNERIS
      Quale insolita giola
      Nel tuo sguardo! Di quale
      Nobil fierezza ti balena il volto!
      Degna d‘invidia, oh! quanto
      Saria la donna il cui bramato aspetto
      Tanta luce di gaudio in te destasse!

      RADAMÉS
      D‘un sogno avventuroso
      Si beava il mio cuore. Oggi, la Diva
      Profferse il nome del guerrier che al campo
      Le schiere egizie condurrà... Ah! s‘io fossi
      A tal onor prescelto.

      AMNERIS
      Nè un altro sogno mai
      Più gentil... più soave
      Al core ti parlò? Non hai tu in Menfi
      Desideri... speranze?

      RADAMÉS
      Io! (Quale inchiesta!
      Forse... l‘a(chǎn)rcano amore
      Scoprì che m‘a(chǎn)rde in core...)

      AMNERIS
      (Oh! guai se un altro amore
      Ardessa a lui nel core!)

      RADAMÉS
      (Della sua schiava il nome
      Mi lesse nel pensier!)

      AMNERIS
      (Guai se il mio sguardo penetra
      Questo fatal mister!
      Guai se il mio sguardo, ecc.

      RADAMÉS
      (Forse mi lesse nel pensier!)
      (vedendo Aida che entra)
      Dessa!

      AMNERIS
      (Ei si turba... e quale
      Sguardo rivolse a lei!
      Aida!... A me rivale
      Forse saria coste?)
      (volgendosi ad Aida)
      Vieni, o diletta, appressati,
      Schiava non sei nè ancella,
      Qui, dove in dolce fascino
      Io ti chiamai sorella...
      Piangi? Delle tue lacrime
      Svela il segreto a me.

      AIDA
      Ohimè! di guerra fremere
      L‘a(chǎn)troce grido io sento,
      Per l‘infelice patria,
      Per me... per voi pavento.

      AMNERIS
      Favelli il ver? N‘e s‘a(chǎn)gita
      Più grave cura in te?
      (Trema, o rea schiava!)

      RADAMÉS
      (guardando Amneris)
      (Nel volto a lei balena...)

      AMNERIS
      (Ah! Trema, rea schiave, trema!)

      RADAMÉS
      (Lo sdegno ed il sospetto.)

      AMNERIS
      (Ch‘io nel tuo cor discenda!)

      RADAMÉS
      (Guai se l‘a(chǎn)rcano affetto
      A noi leggesse in core!)

      AMNERIS
      (Trema che il ver m‘a(chǎn)pprenda
      Quel pianto e quel rossor!)

      RADAMÉS
      (Guai se leggesse in cor!)

      AIDA
      (Ah! no, sulla mia patria
      Non geme il cor soltanto;
      Quello ch‘io verso è pianto
      Di sverturato amor!)

      RADAMÉS
      (nel volto a lei balena
      Lo sdegno ed il sospetto.
      Guai se l‘a(chǎn)rcano affetto
      A noi leggesse in cor!)

      AMNERIS
      (Rea schiava, trema!
      Ch‘io nel tuo cor discenda!
      Ah! trema che il ver m‘a(chǎn)pprenda
      Quel pianto e quel rossor!)

      (Il Re, preceduto dalle sue Guardie e seguite da Ramfis,
      dai Ministri, Sacerdoti, Capitani ecc.)

      IL RE
      Alta cagion v‘a(chǎn)duna,
      O fidi Egizi, al vostro Re d‘intorno.
      Dai confin d‘Etiopia un Messaggero
      Dianzi giungea; gravi novelle ei reca.
      Vi piaccia udirlo... Il Messagger s‘a(chǎn)vanzi!

      MESSAGGERO
      Il sacro suolo dell‘Egitto è invaso
      Dai barbari Etiopi. I nostri campi
      Fur devastati... arse le messi... e baldi
      Della facil vittoria, i predatori
      Già marciano su Tebe!

      RADAMÉS, IL RE, RAMFIS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI
      Ed osan tanto!

      MESSAGGERO
      Un guerriero indomabile, feroce,
      Li conduce: Amonasro.

      RADAMÉS, IL RE, RAMFIS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI
      Il Re!

      AIDA
      (Mio padre!)

      MESSAGGERO
      Già Tebe è in armi e dalle cento porte
      Sul barbaro invasore
      Proromperà, guerra recando e morte.

      IL RE
      Sì: guerra e morte il nostro grido sia!

      RAMFIS
      Guerra!

      RAMFIS, RADAMÉS, SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI
      Guerra! Guerra! Tremenda, inesorata!

      IL RE
      (accostandosi a Radamès)
      Iside venerata
      Di nostre schiere invitte
      Già designava il condottier supremo:
      Radamès!

      AIDA, AMNERIS, MINSTRI, CAPITANI
      Radamès!

      RADAMÉS
      Ah! Sien grazie at Numi!
      Son paghi i voti miei!

      AMNERIS
      (Ei duce!)

      AIDA
      (Io tremo!)

      MINISTRI, CAPITANI
      Radamès! Radamès! Radamès! Radamès!

      IL RE
      Or di Vulcano al tempio
      Muovi, o guerrier. Le sacre
      Armi ti cingi e alla vittoria vola.
      Su! del Nilo al sacro lido
      Accorrete, Egizi eroi;
      D‘ogni cor prorompa il grido:
      Guerra e morte, morte allo stranier!

      RAMFIS
      Gloria ai Numi! Ognun rammenti
      Ch‘essi reggono gli eventi,
      Che in poter de‘Numi solo
      Stan le sorti del guerrier
      Ognun rammenti
      Che in poter dei Numi, de‘Numi solo
      Stan le sorti del guerrier!

      MINISTRI, CAPITANI
      Su! del Nilo al sacro lido
      Sian barriera i nostri petti;
      Non echeggi che un sol grido:
      Guerra, guerra e morte allo stranier!

      IL RE
      Su! su! del Nilo al sacro lido
      Accorrete, Egizi eroi;
      Da ogni cor prorompa un grido:
      Guerra e morte all stranier!

      AIDA
      (Per chi piango? Per chi prego?
      Qual poter m‘a(chǎn)vvince a lui!
      Deggio amarlo ed è costui
      Un nemico, uno stranier!)

      RADAMÉS
      Sacro fremito di gloria
      Tutta l‘a(chǎn)nima m‘investe.
      Su! corriamo alla vittoria!
      Guerra e morte allo stranier!

      AMNERIS
      (a Radamès)
      Di mia man ricevi, o duce,
      Il vessillo glorioso;
      Ti sia guida, ti sia luce
      Della gloria sul sentier.

      IL RE
      Su! del Nilo al sacro lido,
      Accorrete, Egizi eroi; ecc.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Gloria ai Numi! Ognun rammenti, ecc.

      MINISTRI, CAPITANI
      Su! del Nilo al sacro lido
      Sian barriera i nostri petti, ecc.

      RADAMÉS E MESSAGGERO
      Su! corriamo, su!
      Corriamo alla vittoria!

      AMNERIS
      Ti sia guida, ti sia luce
      Della gloria sul sentier.

      AIDA
      (Per chi piango? Per chi prego?)

      IL RE E RAMFIS
      Guerra!

      SACERDOTI, MINISTRI, CAPITANI
      Guerra! Guerra! Guerra!

      AIDA
      (Deggia amarlo, e veggo in lui
      Un nemico, uno stranier!)

      TUTTI GLI ALTRI
      Guerra! Guerra! Stermino all‘invasor!

      AMNERIS
      (a Radamès)
      Ritorna vincitor!

      TUTTI
      Ritorna vincitor!

      (Escono tutti, meno Aida)

      AIDA
      Ritorna vincitor!... E dal mio labbro
      Uscì l‘empia parola! Vincitor
      Del padre mio... di lui che impugna l‘a(chǎn)rmi
      Per me... per ridonarmi
      Una patria, una reggia, e il nome illustr
      Che qui celar m‘è forza. Vincitor
      De‘ miei fratelli... ond‘io lo vegga, tinto
      Del sangue amato, trionfar nel plauso
      Dell‘Egize coorti! E dietro il carro,
      Un Re... mio padre... di catene avvinto!
      L‘insana parola,
      O Numi, sperdete!
      Al seno d‘un padre
      La figlia rendete;
      Struggete le squadre
      Dei nostri oppressor! Ah!-
      Sventurata che dissi?... e l‘a(chǎn)mor mio?
      Dunque scordar poss‘io
      Questo fervido amore che, oppressa e schiava,
      Come raggio di sol qui mi beava?
      Imprecherò la morte
      A Radamès... a lui ch‘a(chǎn)mo pur tanto?
      Ah! non fu in terra mai
      Da più crudeli angosce un core affranto.
      I sacri nomi di padre, d‘a(chǎn)mante
      N‘e profferir poss‘io, n‘e ricordar;
      Per l‘un... per l‘a(chǎn)ltro... confusa, tremante,
      Io piangere vorrei, vorrei pregar.
      Ma la mia prece in bestemmia si muta...
      Delitto è il pianto a me, colpa il sospir...
      In notte cupa la mente è perduta,
      E nell‘a(chǎn)nsia crudel vorrei morir.
      Numi, pietà del mio soffrir!
      Speme non v‘ha pel mio dolor.
      Amor fatal, tremendo amor,
      Spezzami il cor, fammi morir!
      Numi, pietà del mio soffrir! ecc.


      SCENA II                             Scena I, Scena II                         (Atto I)


      Interno del tempio di Vulcano a Menfi


      (Una luce misteriosa scende dall‘a(chǎn)lto.
      Una lunga fila di colonne, l‘una all‘a(chǎn)ltra addossate, si perde fra le tenebre.
      Statue di varie Divnità.
      Nel mezzo della scena, sovra un palco copero di tappeti,
      sorge l‘a(chǎn)ltare sormontato da emblemi sacri.
      Dai tripodi d‘oro s‘innalza il fumo degli incensi.)

      (Sacerdoti e Sacerdotesse, Ramfis ai piedi dell‘a(chǎn)ltare)



      SACERDOTESSA
      (nell‘interno)
      Possente, possente Fthà, del mondo
      Spirito animator, ah!

      SACERDOTESSA, SACERDOTESSE
      (nell‘interno)
      Noi t‘invochiamo!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Tu che dal nulla hai tratto
      L‘onde, la terra, il ciel.
      Noi t‘invochiamo!

      SACERDOTESSA
      Immenso, immenso Fthà, del mondo
      Spirito fecondator, ah!

      SACERDOTESSA, SACERDOTESSE
      Noi t‘invochiamo!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Nume che del tuo spirito
      Sei figlio e genitor,
      Noi t‘invochiamo!

      SACERDOTESSA
      Fuoco increato, eterno.
      Onde ebbe luce il sol, ah!

      SACERDOTESSA, SACERDOTESSE
      Noi t‘invochiamo!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Vita dell‘universo,
      Mito d‘eterno amor,
      Noi t‘invochiam!

      SACERDOTESSE
      Immenso Fthà!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Noi t‘invochiam!

      (Danza sacra delle Sacerdotesse)

      (Radamès viene introdotto senz‘a(chǎn)rmi.
      Mentre va all‘a(chǎn)ltare, le Scaerdotesse eseguiscono la danza sacra.
      Sul capo di Radamès viene steso un velo d‘a(chǎn)rgento.)

      SACERDOTESSE
      Immenso Fthà!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Noi t‘invochiam!

      RAMFIS
      (a Radamès)
      Mortal, diletto ai Numi, a te fidate
      Son d‘Egitto le sorti. Il sacro brando
      Dal Dio temprato, per tua man diventi
      Ai nemici terror, folgore, morte.

      SACERDOTI
      Il sacro brando
      Dal Dio temprato, ecc.

      RAMFIS
      ... folgore, morte,
      (volgendosi al Nume)
      Nume, custode e vindice
      Di questa sacra terra.
      La mano tua distendi
      Sovra l‘egizio suol.

      RADAMÉS
      Nume, che duce ed arbitro
      Sei d‘ogni umana guerra,
      Proteggi tu, difendi
      D‘Egitto il sacro suol.

      SACERDOTI
      Nume, custode e vindice.
      Di questa sacra terra, ecc.

      RAMFIS
      Nume, custode ed arbitro
      Di questa sacra terra, ecc.

      RADAMÉS
      Proteggi tu, difendi.
      D‘Egitto il sacro suol.

      (Mentre Radamès viene investito delle armi sacre,
      le Sacerdotesse ed i Sacerdoti reprendono l‘Inno religioso
      e la mistica danza.)

      SACERDOTESSE
      Possente Fthà,
      Del mondo creator, ah!
      Possente Fthà,
      Spirito animator,
      Spirito fecondator,
      Immenso Fthà!

      RADAMÉS
      Possente Fthà,
      Spirito fecondator,
      Tu che dal nulla
      Hai tratto il mondo,
      Noi t‘invochiamo,
      Noi t‘invochiam,
      Immenso Fthà!

      RAMFIS
      Possente Fthà,
      Spirito fecondator,
      Tu che dal nulla
      Hai tratto il mondo,
      Tu che dal nulla hai tratto
      L‘onde, la terra, il cielo,
      Noi t‘invochiamo,
      Noi t‘invochiam.
      Immenso Fthà!

      SACERDOTI
      Possente Fthà,
      Spirito fecondator,
      Tu che dal nulla hai tratto
      L‘onde, la terra, il cielo,
      Noi t‘invochiamo,
      Noi t‘invochiam.
      Immenso Fthà!







      ATTO II



      SCENA I                             Scena I, Scena II                         (Atto II)


      Una sala nell‘a(chǎn)ppartamento di Ameneris


      (Amneris circondata dalle schiave che l‘a(chǎn)bbigliano
      per la festa trionfale.)




      SCHIAVE
      Chi mai fra gl‘inni e i plausi
      Erge alla gloria il vol.
      Al par d‘un Dio terribile,
      Fulgente al par del sol!
      Vieni: sul crin ti piovano
      Contesti al lauri i fior:
      Suonin di gloria i cantici
      Coi cantici d‘a(chǎn)mor.

      AMNERIS
      (Ah! Vieni, amor mio, m‘inebria,
      Fammi beato il cor!)

      SCHIAVE
      Or dove son le barbare
      Orde dello stranier?
      Siccome nebbia sparvero
      Al soffio del guerrier.
      Vieni: di gloria il premio
      Raccogli, o vincitor;
      T‘a(chǎn)rrise la vittoria,
      T‘a(chǎn)rriderà l‘a(chǎn)mor.

      AMNERIS
      (Ah! Vieni, amor mio, ravvivami
      D‘un caro accento ancor!)

      (Danza di piccoli schiavi mori)

      SCHIAVE
      Vieni: sul crin ti piovano
      Contesti ai lauri i fior;
      Suonin di gloria i cantici
      Coi cantici d‘a(chǎn)mor.

      AMNERIS
      (Ah! vieni, amor mio, m‘inebria,
      Fammi beato il cor!)
      Silenzio! Aida verso noi s‘a(chǎn)vanza...
      Figlia de‘vinti, il suo dolor m‘è sacro.

      (Ad un cenno di Amneris, le sciave si allontanano.
      Entra Aida portando la corona.)

      AMNERIS
      Nel rivederla, il dubbio
      Atroce in me si desta...
      Il misterofatal si squarci alfine!
      (ad Aida, con simulata amorevolezza)
      Fu la sorte dell‘a(chǎn)rmi a‘tuoi funesta,
      Povera Aida! Il lutto
      Che ti pesa sul cor teco divido,
      lo son l‘a(chǎn)mica tua...
      Tutto da me tu avrai... Vivrai felice!

      AIDA
      Felice esser poss‘io
      Lungi dal suol natio, qui dove ignota
      M‘è la sorte del padre e dei fratelli?

      AMNERIS
      Ben ti compagnio! pure hanno un confine
      I mali di quaggiù... Sanerà il tempo
      Le angosce del tuo core,
      E più che il tempo, un Dio possente... Amore!

      AIDA
      (Amore, amore! Gaudio, tormento,
      Soave ebbrezza, ansia crudel!
      Ne‘ tuoi dolori la vita io sento,
      Un tuo sorriso mi schiude il ciel.)

      AMNERIS
      (guardando Aida fissamente)
      (Ah, quel pallore... quel turbamento
      Svelan l‘a(chǎn)rcana febbre d‘a(chǎn)mor.
      D‘interrogarla quasi ho sgomento,
      Divido l‘a(chǎn)nsie del suo terror.)
      (ad Aida)
      Ebben: qual nuovo fremito
      T‘a(chǎn)ssal, gentil Aida?
      I tuoi segreti svelami,
      All‘a(chǎn)mor mio t‘a(chǎn)ffida.
      Tra i forti che pugnarono
      Della tua patria a danno.
      Qualcuno... un dolce affanno
      Forse... a te in cor destò?

      AIDA
      Che parli?

      AMNERIS
      A tutti barbara
      Non si mostrò la sorte
      Se in campo il duce impavido
      Cadde trafitto a morte...

      AIDA
      Che mai dicesti! Misera!

      AMNERIS
      Sì... Radamès da‘tuoi
      Fu spento...

      AIDA
      Misera!

      AMNERIS
      E pianger puoi?

      AIDA
      Per sempre io piangerò!

      AMNERIS
      Gli Dei t‘han vendicata.

      AIDA
      Avversi sempre
      A me furo i Numi.

      AMNERIS
      Trema! In cor ti lessi...
      Tu l‘a(chǎn)mi...

      AIDA
      Io!

      AMNERIS
      Non mentire!
      Un detto ancora e il vero
      Saprò. Fissami in volto...
      Io t‘ingannava... Radamès vive!

      AIDA
      Vive!
      Ah, grazie, o Numi!

      AMNERIS
      E ancor mentir tu speri?
      Sì, tu l‘a(chǎn)mi! Ma l‘a(chǎn)mo
      Anch‘io, intendi tu? Son tua rivale,
      Figlia dei Faraoni.

      AIDA
      Mia rivale!
      Ebben sia pure... Anch‘io
      Son tal...
      (reprimendosi)
      Ah! Che dissi mai? Pietà, perdono! Ah!
      Pietà ti prenda del mio dolor.
      É vero, io l‘a(chǎn)mo d‘immenso amor.
      Tu sei felice, tu sei possente,
      Io vivo solo per questo amor!

      AMNERIS
      Trema, vil schiava! Spezza il tuo core;
      Segnar tua morte può quest‘a(chǎn)more;
      Del tuo destino arbitra sono,
      D‘odio e vendetta le furie ho in cor.

      AIDA
      Tu sei felice, tu sei possente.
      Io vivo solo per questo amor!
      Pietà ti prenda del mio dolor!

      AMNERIS
      Trema, vil schiava! Spezza il tuo core.
      Del tuo destino arbitra son.
      D‘odio e vendetta le furie ho in cor.

      CORO
      (di fuori)
      Su! del nilo al sacro lido
      Sien barriera i nostri petti;
      Non echeggi che un sol grido:
      Guerra e morte allo stranier!

      AMNERIS
      Alla pompa che s‘a(chǎn)ppresta,
      Meco, o schiava, assisterai;
      Tu prostrata nella povere,
      Io sul trono, accanto al Re.

      AIDA
      Ah pietà! Che più mi resta?
      Un deserto è la mia vita;
      Viva e regna, il tuo furore
      Io tra breve placherò.
      Quest‘a(chǎn)more che t‘irrita
      Nella tomba io spegnerò.

      AMNERIS
      Vien, mi segui, apprenderai
      Se lottar tu puoi con me.

      AIDA
      Ah! pietà!
      Quest‘a(chǎn)mor
      Nella tomba io spegnerò.
      Pietà! pietà!

      CORO
      Guerra e morte allo stranier!

      AMNERIS
      ... e apprenderai
      Se lottar tu puoi con me.

      CORO
      Guerra e morte allo stranier!

      (Amneris esce.)

      AIDA
      Numi, pietà del mio martir,
      Speme non v‘ha pel mio dolor!
      Numi, pietà del mio soffrir!
      Numi, pietà, pietà, pietà!


      SCENA II                           Scena I, Scena II                         (Atto II)



      Uno degli ingressi della città di Tebe


      (Sul davanti, un gruppo di palme. A destra, il tempio di Ammone.
      A sinistra, un trono sormontato da un baldacchino di porpora.
      Nel fondo, una porta trionfale.
      La scena è ingombra di popolo.

      Entra il Re, seguito dai Ministri, Sacerdoti, Capitani,
      Flabelliferi, Porta insegne ecc.
      Quindi Amneris con Aida e Schiave.
      Il Re va a sedere sul trono.
      Amneris prende posto alla sinistra del Re.)



      POPOLO
      Gloria all‘Egitto, ad Iside
      Che il sacro suol protegge!
      Al Re che il Delta regge
      Inni festosi alziam!
      Gloria! Gloria! Gloria!
      Gloria al Re!

      DONNE
      S‘intrecci il loto al lauro
      Sul crin dei vincitori!
      Nembo gentil di fiori
      Stenda sull‘a(chǎn)rmi un vel.
      Danziam, fanciulle egizie,
      Le mistiche carole,
      Come d‘intorno al sole
      Danzano gli astri in ciel!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Della vittoria agl‘a(chǎn)rbitri
      Supremi il guardo ergete;
      Grazie agli Dei rendete
      Nel fortunato dì.

      POPOLO
      Come d‘intorno al sole
      Danzano gli astri in ciel!
      Inni festosi alziam al Re,
      Alziamo al Re.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Grazie agli Dei rendete
      Nel fortunato dì.

      (Marcia)

      (Le truppe Egizie, precedute dalle fanfare,
      sfilano dinanzi al Re.
      Seguono i carri di guerra le insegne,
      i vasi sacri, le statue degli Dei.)

      (Ballabile)

      (Un drappello di danzatrici che recano i tesori dei vinti.)

      POPOLO
      Vieni, o guerriero vindice,
      Vieni a gioir con noi;
      Sul passo degli eroi
      I lauri, i fior versiam!
      Gloria al guerrier, gloria!
      Gloria all‘Egitto, gloria!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Agli arbitri supremi
      Il guardo ergete;
      Grazie agli Dei rendete
      Nel fortunato dì.

      (Entra Radamès, sotto un baldacchino da dodici uffiziali.)

      IL RE
      (che scende dal trono per abbracciare Radamès)
      Salvator della patria io ti saluto.
      Vieni, e mia figlia di sua man ti porga
      Il serto trionfale.
      (Radamès s‘inchina davanti ad Amneris
      che gli porge la corona.)
      Ora, a me chiedi
      Quanto più brami. Nulla a te negato
      Sarà in tal dì; lo giuro
      Per la corona mia, pei sacri Numi.

      RADAMÉS
      Concedi in pria che innanzi a te sien tratti
      I prigionier.

      (Entrano, fra le Guardie, i prigionieri Etiopici,
      ultimo Amonasro, vestito da ufficiale.)

      RAMFIS, SACERDOTI
      Grazie agli Dei rendete
      Nel fortunato dì.

      AIDA
      Che veggo!... Egli!... Mio padre!

      TUTTI
      Suo padre!

      AMNERIS
      In poter nostro!

      AIDA
      (abbracciando il padre)
      Tu! prigionier!

      AMONASRO
      (piano ad Aida)
      Non mi tradir!

      IL RE
      (ad Amonasro)
      T‘a(chǎn)ppressa...
      Dunque tu sei?...

      AMONASRO
      Suo padre. Anch‘io pugnai...
      Vinti noi fummo, morte invan cercai.
      Quest‘a(chǎn)ssisa ch‘io vesto vi dica
      Che il mio Re, la mia patria ho difeso;
      Fu la sorte a nostr‘a(chǎn)rmi nemica,
      Tornò vano dei forti l‘a(chǎn)rdir.
      Al mio piè nella polve disteso
      Giacque il Re da più colpi trafitto;
      Se l‘a(chǎn)mor della patria è delitto
      Siam rei tutti, siam pronti a morir!
      (volgendosi al Re, con accento supplichevole)
      Ma tu, Re, tu signore possente,
      A costoro ti volgi clemente;
      Oggi noi siam percossi dal fato,
      Ma doman voi potria il fato colpir.

      AIDA
      Ma tu, Re, tu signore possente,
      A costoro ti volgi clemente, ecc.

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Sì, dai Numi percossi noi siamo,
      Tua pietà, tua clemenza imploriamo;
      Ah! giammai di soffrir vi sia dato
      Ciò che in oggi n‘è dato soffrir!

      AMONASRO
      Ah! doman voi potria il fato colpir.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Struggi, o Re, queste ciurme feroci,
      Chiudi il core alle perfide voci;
      Fur dai Numi votati alla morte,
      Or de‘Numi si compia il voler!

      AIDA, SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Pietà!

      AIDA
      Ma tu, o Re, signor possente,
      A costoro ti mostra clemente.

      AMNERIS
      (Quali sguardi sovr‘essa ha rivolti!
      Di qual fiamma balnano i volti!)

      IL RE
      Or che fausti ne arridon gli eventi
      A costoro mostriamci clementi.

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Tua pietade, tua clemenza imploriamo,
      Ah, pietà! pietà!

      POPOLO
      Sacerdoti, gli sdegni placate,
      L‘umil prece ascoltate.

      RAMFIS, SACERDOTI
      A morte! a morte! a morte!
      O Re, struggi queste ciurme.

      AMONASRO
      Oggi noi siam percossi dal fato,
      Voi doman potria il fato colpir.

      RADAMÉS
      (fissando Aida)
      (Il dolor che in quel volto favella
      Al mio sguardo la rende più bella;
      Ogni stilla del pianto adorato
      Nel mio petto ravviva l‘a(chǎn)mor.)

      AMNERIS
      (Quali sguardi sovr‘essa ha rivolti!
      Di qual fiamma balenano i volti!
      Ed io sola, avvilita, reietta?
      La vendetta mi rugge nel cor.)

      AMONASRO
      Tua pietà, tua clemenze imploriamo, ecc.

      IL RE
      Or che fausti ne arridon gli eventi
      A costoro mostriamci clementi;
      La pietà sale ai Numi gradita
      E rafferma de‘prenci il poter.

      AIDA
      Tua pietà imploro...
      Oggi noi siam percossi,
      Doman voi potria il fato colpir.

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Pietà, pietà, ah pietà!
      Tua clemenza imploriam.
      Tua pietade, tua clemenza invochiamo.

      POPOLO
      Sacerdoti, gli sdegni placate.
      L‘umil prece de‘vinti ascoltate;
      Pietà!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Si compisca dei Numi il voler!
      Struggi, o Re, queste ciurme feroci.
      Fur dai Numi votati alla morte,
      Si compisca de‘ Numi il voler!

      AIDA
      Ma tu, o Re, tu signore possente, ecc.

      RADAMÉS
      (Il dolor la rende più bella, ecc.)

      AMONASRO
      Ma tu, o Re, tu signore possente, ecc.

      IL RE
      La pietà sale ai Numi gradita, ecc.

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Sì, dai Numi percossi noi siamo, ecc.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Struggi, o Re, queste ciurme feroci, ecc.

      POPOLO
      E tu, o Re possente, tu forte,
      A clemenza dischiudi il pensier.

      AMNERIS
      (Ed io sola, avvilita, ecc.)

      RADAMÉS
      O Re: pei sacri Numi,
      Per lo splendor della tua corona,
      Compier giurasti il voto mio.

      IL RE
      Giurai.

      RADAMÉS
      Ebbene: a te pei prigionieri Etiopi
      Vita domando e libertà.

      AMNERIS
      (Per tutti!)

      SACERDOTI
      Morte ai nemici della patria!

      POPOLO
      Grazia
      Per gli infelici!

      RAMFIS
      Ascolta o Re. Tu pure,
      Giovine eroe, saggio consiglio ascolta:
      Son nemici e prodi sono;
      La vendetta hanno nel cor,
      Fatti audaci dal perdono
      Correranno all‘a(chǎn)rmi ancor!

      RADAMÉS
      Spento Amonasro, il re guerrier, non resta
      Speranza ai vinti.

      RAMFIS
      Almeno,
      Arra di pace e securtà, fra noi
      Resti col padre Aida.

      IL RE
      Al tuo consiglio io cedo.
      Di securtà, di pace un miglior pegno
      Or io vo‘darvi: Radamès, la patria
      Tutto a te deve. D‘Amneris la mano
      Premio ti sia. Sovra l‘Egitto un giorno
      Con essa regnerai.

      AMNERIS
      (Venga la schiava,
      Venga a rapirmi l‘a(chǎn)mor mio... se l‘osa!)

      IL RE, POPOLO
      Gloria all‘Egitto, ad Iside.
      Che il sacro suol difende,
      S‘intrecci il loto al lauro
      Sul crin del vincitor!

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Gloria al clemente Egizio
      Che i nostri ceppi ha sciolto.
      Che ci ridona ai liberi
      Solchi del patrio suol!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Inni leviamo ad Iside
      Che il sacro suol difende!
      Preghiam che i fati arridano
      Fausti alla patria ognor.

      AIDA
      (Qual speme omai più restami?
      A lui la gloria, il trono,
      A me l‘oblio... le lacrime
      D‘un disperato amor.)

      RADAMÉS
      (Davverso Nume il folgore
      Sul capo mio discende.
      Ah no! d‘Egitto il soglio
      Non val d‘Aida il cor.)

      AMNERIS
      (Dall‘inatteso giublio
      Inebriata io sono;
      Tutti in un dì si compiono
      I sogni del mio cor.)

      RAMFIS
      Preghiam che i fati arridano
      Fausti alla patria ognor.

      IL RE, POPOLO
      Gloria... ad Iside!

      AMONASRO
      (ad Aida)
      Fa cor: della tua patria
      I lieti eventi aspetta;
      Per noi della vendetta
      Già prossimo è l‘a(chǎn)lbor.

      RADAMÉS
      (Qual inattesa folgore
      Su capo mio discende! Ah!
      Ah no! d‘Egitto il trono
      Non val d‘Aida il cor.
      ... d‘Egitto il suol
      Non val d‘Aida il cor.
      ... d‘Egitto il soglio
      Non val d‘Aida il cor.)

      AMNERIS
      (Tutte in un dì si compiono
      Le gioie del mio cor.
      Ah! dall‘inatteso guadio
      Inebriata io sono.)

      AMONASRO
      Fa cor: la tua patria
      I lieti eventi aspetta; ecc.

      IL RE, POPOLO
      Gloria, all‘Egitto! ad Iside, ecc.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Inni leviamo ad Iside, ecc.

      AIDA
      (A me l‘oblio, le lacrime.
      Ah! qual speme omai più restami?
      A lui la gloria, il trono,
      A me l‘oblio, le lacrime
      D‘un disperato amor.)

      SCHIAVE, PRIGIONIERI
      Gloria al clemente Egizio, ecc.



      ATTO III


      Le rive del Nilo


      (Rocce di granito fra cui crescono palmizi.
      Sul vertice delle rocce il tempio d‘Iside
      per metà nascosta tra le fronde.
      É notte stellata. Splendore di luna.)




      SACERDOTESSE, SACERDOTI
      (nel tempio)
      O tu che sei d‘Osiride
      Madre immortale e sposa,
      Diva che i casti palpiti
      Desti agli umani in cor,
      Soccorri a noi pietosa,
      Madre d‘immenso amor.

      (Da una barca che approda alla riva discendono Amneris,
      Ramfis, alcune donne coperte da fitto velo e Guardie.)

      RAMFIS
      (ad Amneris)
      Vieni d‘Iside al tempio: all vigilia
      Delle tue nozze, invoca
      Della Diva il favore. Iside legge
      De‘mortali nel core; ogni mistero
      Degli umani a lei è noto.

      AMNERIS
      Sì; io pregherò che Radamès mi doni
      Tutto il suo cor, come il mio cor a lui
      Sacro è per sempre.

      RAMFIS
      Andiamo.
      Pregherai fino all‘a(chǎn)lba; io sarò teco.

      (Tutti entrano nel tempio.)

      SACERDOTESSE, SACERDOTI
      Soccorri a noi pietosa,
      Madre d‘immenso amor.

      AIDA
      (entra cautamente)
      Qui Radamès verrà!... Che vorrà dirmi?
      Io tremo... Ah! se tu vieni
      A recarmi, o crudel, l‘ultimo addio,
      Del Nilo i cupi vortici
      Mi daran tomba... e pace forse, e oblio.
      O patria mia, mai più ti revedrò!
      O cieli azzurri, o dolci aure native,
      Dove sereno il nio mattin brillò,
      O verdi colli, o profumate rive,
      O patria mia, mai più ti revedrò!
      O fresche valli, o queto asil beato,
      Che un dì promesso dall‘a(chǎn)mor mi fu;
      Or che d‘a(chǎn)more il sogno è dileguato,
      O patria mia, non ti vedrò mai più!
      (Entra Amonasro)
      Ciel! mio padre!

      AMONASRO
      A te grave cagion
      M‘a(chǎn)dduce, Aida. Nulla sfugge al mio
      Sguardo. D‘a(chǎn)mor ti struggi
      Per Radamès... ei t‘a(chǎn)ma... qui lo attendi.
      Dei Faraon la figlia è tua rivale...
      Razza infame, aborrita e a noi fatale!

      AIDA
      E in suo potere io sto! Io, d‘Amonasro
      Figlia!

      AMONASRO
      In poter di lei! No!... se lo brami
      La possente rival tu vincerai,
      E patria, e trono, e amor, tutto tu avrai.
      Rivedrai le foreste imbalsamate,
      Le fresche valli, i nostri templi d‘or.

      AIDA
      Rivedrò le foreste imbalsamate,
      Le fresche valli, i nostri templi d‘or.

      AMONASRO
      Sposa felice a lui che amasti tanto,
      Tripudii immensi ivi potrai gioir.

      AIDA
      Un giorno solo di `si dolce incanto,
      Un‘ora, un‘ora di tal gioia, e poi morir!

      AMONASRO
      Pur rammenti che a noi l‘Egizio immite,
      Le case, i templi, e l‘a(chǎn)re profanò,
      Trasse in ceppi le vergini rapite;
      Madri, vecchi, fanciulli ei trucidò.

      AIDA
      Ah! ben rammento quegl‘infausti giorni!
      Rammento i lutti che il mio cor soffrì.
      Deh! fate, o Numi, che per soi ritorni
      L‘a(chǎn)lba invocata de‘sereni dì.

      AMONASRO
      Rammenta...
      Non fia che tardi. In armi ora si desta
      Il popol nostro, tutto è pronto già.
      Vittoria avrem... Solo a saper mi resta.
      Qual sentier il nemico seguirà.

      AIDA
      Chi scoprirlo potria? Chi mai?

      AMONASRO
      Tu stessa!

      AIDA
      Io!

      AMONASRO
      Radamès so che qui attendi... Ei t‘a(chǎn)ma...
      Ei conduce gli Egizi... Intendi?...

      AIDA
      Orrore!
      Che mi consigli tu? No! no! giammai!

      AMONASRO
      (con impeto selvaggio)
      Su, dunque! sorgete,
      Egizie coorti!
      Col fuoco struggete
      Le nostre città.
      Spargete il terrore.
      Le stragi, la morte...
      Al vostro fuore
      Più freno non v‘ha.

      AIDA
      Ah padre! padre!...

      AMONASRO
      Mia figlia
      Ti chiami!

      AIDA
      Pietà! Pietà! Pietà!

      AMONASRO
      Flutti di sangue scorrono
      Sulle città dei vinti.
      Vedi? Dai negri vortici
      Si levano gli estinti.
      Ti additan essi e gridano:
      Per te la patria muor!

      AIDA
      Pietà! Pietà, padre, pietà!

      AMONASRO
      Una larva orribile
      Fra l‘ombre a noi s‘a(chǎn)ffaccia.
      Trema! le scarne braccia...

      AIDA
      Ah!

      AMONASRO
      Sul capo tuo levò...

      AIDA
      Padre!

      AMONASRO
      Tua madre ell‘è...

      AIDA
      Ah!

      AMONASRO
      ... ravvisala...

      AIDA
      No!

      AMONASRO
      Ti maledice...

      AIDA
      (nel massimo terrore)
      Ah no! ah no!
      Padre, pietà! pietà!

      AMONASRO
      (respingendola)
      Non sei mia figlia!
      Dei Faraoni tu sei la schiava!

      AIDA
      Ah! Pietà, pietà! pietà!
      Padre, a costoro schiava non sono...
      Non maledirmi... non imprecarmi;
      Ancor tua figlia potrai chiamarmi,
      Della mia patria degna sarò.

      AMONASRO
      Pensa che un popolo, vinto, straziato,
      Per te soltanto risorger può...

      AIDA
      O patria! o patria, quanto mi costi!

      AMONASRO
      Coraggia! ei giunge... là tutto udrò.
      (Si nasconde fra i palmizi.)

      RADAMÉS
      (entrando)
      Pur ti riveggo, mia dolce Aida...

      AIDA
      T‘a(chǎn)rresta, vanne... che speri ancor?

      RADAMÉS
      A te d‘a(chǎn)ppresso l‘a(chǎn)mor mi guida.

      AIDA
      Te i riti attendono d‘um altro amor.
      D‘Amneris sposo...

      RADAMÉS
      Che parli mai?
      Te sola, Aida, te deggia amar.
      Gli Dei m‘a(chǎn)scoltano, tu mia sarai.

      AIDA
      D‘uno spergiuro non ti macchiar!
      Prode t‘a(chǎn)mai, non t‘a(chǎn)merei spergiuro.

      RADAMÉS
      Dell‘a(chǎn)mor mio dubiti, Aida?

      AIDA
      E come
      Speri sottrarti d‘Amneris ai vezzi,
      Del Re Al voler, del tuo popolo ai voti,
      Dei Sacerdoti all‘ira?

      RADAMÉS
      Odimi, Aida.
      Nel friero anelito di nuova guerra
      Il suolo Etiope si ridestò;
      I tuoi già invadono la nostra terra,
      Io degli Egizi duce sarò.
      Fra il suon, fra i plausi della vittoria,
      Al Re mi prostro, gli svelo il cor;
      Sarai tu il serto della mia gloria,
      Vivrem beati d‘eterno amore.

      AIDA
      Nè d‘Amneris paventi
      Il vindice furor? La sua vendetta
      Come folgor tremenda,
      Cadrà su me, sul padre mio, su tutti.

      RADAMÉS
      Io vi difendo.

      AIDA
      Invan, tu nol potresti.
      Pur... se tu ami... ancor s‘a(chǎn)pre una via
      Di scampo a noi...

      RADAMÉS
      Quale?

      AIDA
      Fuggir...

      RADAMES
      Fuggire!

      AIDA
      Fuggiam gli ardori inospiti
      Di queste lande ignude;
      Una novella patria
      Al nostro amor si schiude.
      Là... tra foreste vergini
      Di fiori profumate,
      In estasi beate
      La terra scorderem.

      RADAMÉS
      Sovra una terra estrania
      Teco fuggir dovrei!
      Abbandonar la patria,
      L‘a(chǎn)re dei nostri Dei!
      Il suol dov‘io raccolsi
      Di gloria i primi allori,
      Il ciel dei nostri amori
      Come scordar potrem?

      AIDA
      Là... tra foreste vergini, ecc.

      RADAMÉS
      Il ciel dei nostri amori
      Come scordar potrem?
      Il ciel dei nostri amori
      Come scordar potrem?

      AIDA
      Sotto il mio ciel, più libero
      L‘a(chǎn)mor ne fia concesso;
      Ivi nel tempio istesso
      Gli stessi Numi avrem.
      Fuggiam, fuggiam...

      RADAMÉS
      Abbandonar la patria
      L‘a(chǎn)re dei nostri Dei!
      Il ciel dei nostri amori
      Come scordar potrem?

      RADAMÉS
      (esitante)
      Aida!

      AIDA
      Tu non m‘a(chǎn)mi... Va!

      RADAMÉS
      Non t‘a(chǎn)mo!

      AIDA
      Va!

      RADAMÉS
      Mortal giammai n‘e Dio
      Arse d‘a(chǎn)mor al par del mio possente.

      AIDA
      Va... va... t‘a(chǎn)ttende all‘a(chǎn)ra
      Amneris...

      RADAMÉS
      No! Giammai!

      AIDA
      Giammai, dicesti?
      Allor piombi la scure
      Su me, sul padre mio...

      RADAMÉS
      Ah no! Fuggiamo!
      Sì, fuggiam da queste mura,
      Al deserto insiem fuggiamo;
      Qui sol regna la sventura,
      Là si schiude un ciel d‘a(chǎn)mor,
      I deserti interminati
      A noi talamo saranno,
      Su noi gli astri brilleranno
      Di più limpido fulgor.

      AIDA
      Nella terra avventurata
      De‘ miei padri, il ciel ne attende;
      Ivi l‘a(chǎn)ura è imbalsamata,
      Ivi il suolo è aromi e fior.
      Fresche valli e verdi prati
      A noi talamo saranno,
      Su noi gli astri brilleranno
      Di più limpido fulgor.

      AIDA E RADAMÉS
      Vieni meco, insiem fuggiamo
      Questa terra di dolore.
      Vieni meco t‘a(chǎn)mo, t‘a(chǎn)mo!
      A noi duce fia l‘a(chǎn)mor.
      (Si allontanano rapidamente.)

      AIDA
      (arrestandosi all‘improviso)
      Ma dimmi; per qual via
      Eviterem le sciere
      Degli armati?

      RADAMÉS
      Il sentier scelto dai nostri
      A piombar sul nemico fia deserto
      Fino a domani.

      AIDA
      E quel sentier?

      RADAMÉS
      Le gole
      Di Napata...

      (Si fa avanti Amonasro)

      AMONASRO
      Di Napata le gole!
      Ivi saranno i miei.

      RADAMÉS
      Oh! chi ci ascolta?

      AMONASRO
      D‘Aida il padre e degli Etiopi il Re.

      RADAMÉS
      Tu!... Amonasro!... tu!... il Re?...
      Numi! che dissi?
      No!... non è ver!... no!... sogno... delirio è questo...

      AIDA
      Ah no! ti calma, ascoltami...

      AMONASRO
      A te l‘a(chǎn)mor d‘Aida...

      AIDA
      All‘a(chǎn)mor mio t‘a(chǎn)ffida.

      AMONASRO
      Un soglio innalzerà!

      RADAMÉS
      Io son disonorato!
      Per te tradii la patria!

      AIDA
      Ti calma!

      AMONASRO
      No: tu non sei colpevole,
      Era voler del fato.

      RADAMÉS
      Io son disonorato!

      AIDA
      Ah no!

      AMONASRO
      No!

      RADAMÉS
      Per te tradii la patria!

      AMONASRO
      No: tu non sei colpevole.

      AIDA
      Ti calma...

      AMONASRO
      Vien: oltre il Nil ne attendono
      I prodi a noi devoti.
      Là del tuo core i voti
      Coronerà l‘a(chǎn)mor.
      (trascinando Radamès)
      Vieni, vieni, vieni.

      (Amneris, Ramfis, Sacerdoti e Guardie escono dal tempio.)

      AMNERIS
      Traditor!

      AIDA
      La mia rival!

      AMONASRO
      (avventandosi su Amneris con un pugnale)
      L‘opra mia a strugger vieni!
      Muori!...

      RADAMÉS
      (frapponendosi)
      Arresta, insano!...

      AMONASRO
      Oh rabbia!

      RAMFIS
      Guardie, olà!

      RADAMÉS
      (ad Aida ed Amonasro)
      Presto! fuggite!

      AMONASRO
      (trascinando Aida)
      Vieni, o figlia!

      RAMFIS
      (alle Guardie)
      L‘inseguite!

      RADAMÉS
      (a Ramfis)
      Sacerdote, io resto a te.



      ATTO IV


      SCENA I                           Scena I, Scena II                           (Atto IV)

      Sala nel palazzo del Re


      (Alla sinistra, una gran porta che mette
      alla sala sotterranea delle sentenze.
      Andito a destra che conduce alla prigione di Radamès.)



      AMNERIS
      L‘a(chǎn)borrita rivale a me sfuggia...
      Dai Sacerdoti Radamès attende
      Dei traditor la pena.-Traditore
      Egli non è... Pur rivelò di guerra
      L‘a(chǎn)lto segreto... egli fuggir volea...
      Con lei fuggire... Traditori tutti!
      A morte! A morte!... Oh! che mai parlo? Io l‘a(chǎn)mo,
      Io l‘a(chǎn)mo sempre... Disperato, insano
      É quest‘a(chǎn)mor che la mia vita strugge.
      Oh! s‘ei potesse amarmi!
      Vorrei salvarlo. E come?
      Si tenti! Guardie: Radamès qui venga.
      (Radamès è condotto dalla Guardie.)
      Già i Sacerdoti adunansi
      Arbitri del tuo fato;
      Pur dell‘a(chǎn)ccusa orribile
      Scolparti ancor t‘è dato;
      Ti scolpa e la tua grazia Io pregherò dal trono,
      E nunzia di perdono,
      Di vita te sarò.

      RADAMÉS
      Di mie discolpe i giudici
      Mai non urdan l‘a(chǎn)ccento;
      Dinanzi ai Numi, agl‘uomini,
      N‘e vi, n‘e reo mi sento.
      Profferse il labbro incauto
      Fatal segreto, è vero,
      Ma puro il mio pensiero
      E l‘onor mio restò.

      AMNERIS
      Salvati dunque e scolpati.

      RADAMÉS
      No.

      AMNERIS
      Tu morrai.

      RADAMÉS
      La vita
      Aborro; d‘ogni gaudio
      La fante inaridita,
      Svanita ogni speranza,
      Sol bramo di morir.

      AMNERIS
      Morire! Ah, tu dei vivere!
      Sì, all‘a(chǎn)mor mio vivrai;
      Per te le angosce orribili
      Di morte io già provai;
      T‘a(chǎn)mai... soffersi tanto...
      Vegliai le notti in pianto...
      E patria, e trono, e vita
      Tutto darei per te.

      RADAMÉS
      Per essa anch‘io la patria
      E l‘onor mio tradia...

      AMNERIS
      Di lei non più!

      RADAMÉS
      L‘infamia
      M‘a(chǎn)ttende e vuoi ch‘io viva?
      Misero appien mi festi,
      Aida a me togliesti,
      Spenta l‘hai forse e in dono
      Offri la vita a me?

      AMNERIS
      Io, di sua morte origine!
      No! Vive Aida!

      RADAMÉS
      Vive!

      AMNERIS
      Nei disperato anelito
      Dell‘orde fuggitive
      Sol cadde il padre.

      RADAMÉS
      Ed ella?

      AMNERIS
      Sparve, nè più novella
      S‘ebbe...

      RADAMÉS
      Gli Dei l‘a(chǎn)dducano
      Salva alle patrie mura,
      E ignori la sventura
      Di chi per lei morrà!

      AMNERIS
      Ma, s‘io ti salvo, giurami
      Che più non la vedrai.

      RADAMÉS
      Nol posso!

      AMNERIS
      A lei rinunzia
      Per sempre... e tu vivrai!

      RADAMÉS
      Nol posso!

      AMNERIS
      Ancor una volta:
      A lei rinunzia.

      RADAMÉS
      É vano.

      AMNERIS
      Morir vuoi dunque, insano?

      RADAMÉS
      Pronto a morir son già!

      AMNERIS
      Chi ti salva, sciagurato,
      Dalla sorte che t‘a(chǎn)spetta?
      In furore hai tu cangiato
      Un amor ch‘egual non ha.
      De‘ miei pianti la vendetta
      Or dal ciel si compirà.

      RADAMÉS
      É la morte un ben supremo
      Se per lei morir m‘è dato;
      Nel subir l‘estremo fato
      Gaudii immensi il cor avrà;
      L‘ira umana più non temo,
      Temo sol la tua pietà.

      AMNERIS
      Ah! chi ti salva?
      De‘ miei pianti la vendetta
      Or dal ciel si compirà.

      (Radamès parte circondato dalle Guardie,
      Amneris cade desolata su di un sedile.)

      AMNERIS
      Ohimè!... morir mi sento! Oh! chi lo salva?
      E in poter di costoro
      Io stessa lo gettai! Ora a te impreco.
      Atroce gelosia, che la sua morte
      E il lutto eterno del mio cor segnasti!
      (Si volge e vede i Sacerdoti che attraversano la scena
      per entrare nel sotterraneo.)
      Ecco i fatali,
      Gl‘inesorati minstri di morte!
      Oh! ch‘io non vegga quelle bianche larve!
      (Si copre il volto colle mani.)
      E in poter di costoro
      Io stessa lo gettai!

      RAMFIS, SACERDOTI
      (nel sotterraneo)
      Spirto del Nume, sovra noi discendi!
      Ne avviva al raggio dell‘eterna luce;
      Pel labbro nostro tua giustizia apprendi.

      AMNERIS
      Numi, pietà del mio straziato core.
      Egli è innocente, lo salvate, o Numi!
      Disperato, tremendo è il mio dolore!

      (Radamès fra le Guardie attraversa la scena
      e scende nel sotteraneo.
      Amneris, al vederlo, mette un grido.)

      RAMFIS, SACERDOTI
      Spirto del Nume, sovra noi discendi!

      AMNERIS
      Oh! chi lo salva!
      Mi sento morir! Ohimè!

      RAMFIS
      Radamès! Radamès! Radamès! Tu rivelasti
      Della patria i segreti allo straniero!
      Discolpati.

      SACERDOTI
      Discolpati.

      RAMFIS
      Egli tace.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Traditor!

      AMNERIS
      Ah, pietà! Egli è innocente! Numi, pietà!

      RAMFIS
      Radamès! Radamès! Radamès! Tu disertasti
      Dal campo il dì che precedea la pugna.
      Discolpati.

      SACERDOTI
      Discolpati.

      RAMFIS
      Egli tace.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Traditor!

      AMNERIS
      Ah, pietà! Ah! lo salvate! Numi, pietà!

      RAMFIS
      Radamès! Radamès! Radamès! Tu fè violasti
      Alla patria spergiuro, al Re, all‘onore.
      Discolpati.

      SACERDOTI
      Discolpati.

      RAMFIS
      Egli tace.

      RAMFIS, SACERDOTI
      Traditor!

      AMNERIS
      Ah, pietà! Ah, lo salvate, Numi, pietà!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Radamès, è deciso il tuo fato;
      Degli infami la morte tu avrai;
      Sotto l‘a(chǎn)ra del Nume sdegnato
      A te vivo fia schiuso l‘a(chǎn)vel.

      AMNERIS
      A lui vivo la tomba... Oh, gl‘infami!
      N‘e di sangue son paghi giammai...
      E si chiaman ministri del ciel!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Traditor! Traditor! Traditor!

      AMNERIS
      (investendo i Sacerdoti che escono dal sotterraneo)
      Sacerdoti: compiste un delitto!
      Tigri infami di sangue assetate,
      Voi la terra ed i Numi oltraggiate...
      Voi punite chi colpe non ha!

      RAMFIS
      É traditor!

      SACERDOTI
      É traditor!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Morrà!

      AMNERIS
      (a Ramfis)
      Sacerdote: quest‘uomo che uccidi.
      Tu lo sai, da me un giorno fu amato.
      L‘a(chǎn)natema d‘un core straziato
      Col suo sangue su te ricadrà!

      RAMFIS
      É traditor!

      SACERDOTI
      É traditor!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Morrà!

      AMNERIS
      Voi la terra ed i Numi oltraggiate,
      Voi punite chi colpe non ha.
      Ah no, non è traditor, pietà!

      RAMFIS, SACERDOTI
      Morrà!
      É traditor! Morrà!
      (Si allontanano lentamente.)
      Traditor! Traditor! Traditor!

      AMNERIS
      Empia razza! Anatema su voi!
      La vendetta del ciel scenderà!
      Anatema su voi!



      SCENA II                           Scena I, Scena II                           (Atto IV)



      L‘interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès
      (La scena è divisa in due piani.
      Il piano speriore rappresenta l‘interno del tempio
      splendente d‘oro e di luce,
      il piano inferiore un sotterraneo.
      Lunghe file d‘a(chǎn)rcate si perdono nell‘oscurità.
      Statue colossali d‘Osiride colle mani incrociate
      sostengono i pilastri della volta.


      Radamès è nel sotterraneo sui gradini della scala, per cui è disceso.
      Al di sopra, due Sacerdoti intenti a chiudere la pietra del sotterraneo.)



      RADAMÉS
      La fatal pietra sovra me si chiuse...
      Ecco la tomba mia. Del dì la luce
      Più non vedrò... Non revedrò più Aida.
      Aida, ove sei tu? Possa tu almeno
      Viver felice e la mia sorte orrenda
      Sempre ignorar! Qual gemito!... Una larva...
      Una vision... No! forma umana è questa.
      Ciel! Aida!



      AIDA
      Son io.



      RADAMÉS
      Tu... in questa tomba!

      AIDA
      Presago il core della tua condanna,
      In questa tomba che per te s‘a(chǎn)priva
      Io penetrai furtiva...
      E qui lontana da ogni umano sguardo
      Nelle tue braccia desiai morire.

      RADAMÉS
      Morir! sì pura e bella!
      Morir per me d‘a(chǎn)more...
      Degli anni tuoi nel fiore
      Fuggir la vita!
      T‘a(chǎn)vea il cielo per l‘a(chǎn)mor creata,
      Ed io t‘uccido per averti amata!
      No, non morrai!
      Troppo t‘a(chǎn)mai!
      Troppo sei bella!

      AIDA



      (vaneggiando)
      Vedi?... di morte l‘a(chǎn)ngelo
      Radiante a noi s‘a(chǎn)ppressa,
      Ne adduce eterni gaudii
      Sovra i suoi vanni d‘or.
      Già veggo il ciel dischiudersi,
      Ivi ogni affanno cessa,
      Ivi comincia l‘estasi
      D‘un immortale amor.

      SACERDOTESSE

      (al di sopra, nel tempio)
      Immenso Fthà, del mondo
      Spirito animator...

      SACEROTI

      (al di sopra, nel tempio)
      Ah!

      AIDA
      Triste canto!

      RADAMÉS
      Il tripudio
      Dei Sacerdoti.

      AIDA
      Il nostro inno di morte.

      RADAMÉS



      (cercando di smuovere la pietra del sotterraneo)
      Nè le mie forti braccia
      Smuoverti potranno, o fatal pietra!

      SACERDOTI, SACERDOTESSE
      Ah! Noi t‘invochiamo, t‘invochiam.

      AIDA
      Invan!... tutto è finito
      Sulla terra per noi.

      RADAMÉS
      É vero! É vero!



      (Si avvicina ad Aida e la sorregge.)

      AIDA E RADAMÉS
      O terra, addio; addio, valle di pianti...
      Sogno di gaudio che in dolor svanì.
      A noi si schiude il ciel e l‘a(chǎn)lme erranti
      Volano al raggio dell‘interno dì.

      SACERDOTI, SACERDOTESSE
      Immenso Fthà, noi t‘invochiam!

      AIDA E RADAMÉS
      Ah! si schiude il ciel.
      O terra, addio; addio, valli di pianti...

      AMNERIS



      (in abito di lutto appare nel tempio e va a prostrarsi
      sulla pietra che chiude il sotterraneo)
      Pace t‘imploro...

      AIDA E RADAMÉS
      Sogno di gaudio che in dolor svanì.

      AMNERIS
      ... salma adorata;

      AIDA E RADAMÉS
      A noi si schiude il ciel...

      AMNERIS
      Isi placata...

      AIDA E RADAMÉS
      ... si schiude il ciel e l‘a(chǎn)lme erranti...

      AMNERIS
      Isi placata ti schiuda il ciel!

      AIDA E RADAMÉS
      Volano al raggio dell‘eterno dì.

      SACERDOTI, SACERDOTESSE
      Noi t‘invochiam...

      AIDA E RADAMÉS
      ... il ciel...

      SACERDOTI, SACERDOTESSE
      ... immenso Fthà!

      AIDA E RADAMÉS
      ... si schiude il ciel!


      (Aida cade e muore nelle braccia di Radamès.)

      AMNERIS
      Pace t‘imploro,
      ... pace, pace...
      ... pace!

      SACERDOTI, SACERDOTESSE
      Immenso Fthà!


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